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Unzione degli infermi

Dall’udienza generale del Santo Padre Francesco del 26/02/2014: Ma quando c’è un malato a volte si pensa: “chiamiamo il sacerdote perché venga”; “No, poi porta malafortuna, non chiamiamolo”, oppure “poi si spaventa l’ammalato”. Perché si pensa questo? Perché c’è un po’ l’idea che dopo il sacerdote arrivano le pompe funebri. E questo non è vero. Il sacerdote viene per aiutare il malato o l’anziano; per questo è tanto importante la visita dei sacerdoti ai malati. Bisogna chiamare il sacerdote presso il malato e dire: “venga, gli dia l’unzione, lo benedica”. È Gesù stesso che arriva per sollevare il malato, per dargli forza, per dargli speranza, per aiutarlo; anche per perdonargli i peccati. E questo è bellissimo! E non bisogna pensare che questo sia un tabù, perché è sempre bello sapere che nel momento del dolore e della malattia noi non siamo soli: il sacerdote e coloro che sono presenti durante l’Unzione degli infermi rappresentano infatti tutta la comunità cristiana che, come un unico corpo si stringe attorno a chi soffre e ai familiari, alimentando in essi la fede e la speranza, e sostenendoli con la preghiera e il calore fraterno. Ma il conforto più grande deriva dal fatto che a rendersi presente nel Sacramento è lo stesso Signore Gesù, che ci prende per mano, ci accarezza come faceva con gli ammalati e ci ricorda che ormai gli apparteniamo e che nulla – neppure il male e la morte – potrà mai separarci da Lui. Abbiamo questa abitudine di chiamare il sacerdote perché ai nostri malati – non dico ammalati di influenza, di tre-quattro giorni, ma quando è una malattia seria – e anche ai nostri anziani, venga e dia loro questo Sacramento, questo conforto, questa forza di Gesù per andare avanti? Facciamolo!

In forma comunitaria

Nella chiesa parrocchiale la terza settimana di settembre in occasione della Messa per gli ammalati alle ore 16.00 che apre i festeggiamenti della Festa patronale dell’Addolarata

Su richiesta personale

Al parroco o attraverso i ministri dell’eucarestia che visitano gli ammalati

I sacerdoti sono sempre disponibili a far visita agli ammalati e ai ricoverati presso ospedale o casa di riposo.

Il Sacramento lo si può ricevere più volte, quando si verifica un aggravarsi della malattia oppure quando capita un’altra malattia seria. La Chiesa raccomanda, se le circostanze lo permettono, di far precedere questo sacramento dal sacramento della Penitenza e di fare seguire quello della Eucaristia sotto forma di Viatico, che è la santa Comunione ricevuta da coloro che stanno per lasciare la vita terrena e si preparano al passaggio alla vita eterna.